Booklet Ricerca e Innovazione e Booklet Startup
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Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e Politecnico di Milano.
La competizione globale fra regioni passa soprattutto dall’innovazione ed è sempre più frequente, infatti, il riferimento agli ecosistemi di innovazione , ossia a quei luoghi dove il mix di risorse, attori e interazioni garantisce un alto grado di produzione e diffusione di nuova conoscenza. Ed è proprio questa nuova conoscenza a creare un circolo virtuoso che si autoalimenta, anche grazie all'attrazione di nuove innovazioni, di imprese multinazionali, di giovani, di talenti.
Se da un lato oggi è sempre più la dimensione regionale il “locus dell’innovazione”, fonte di vantaggio competitivo e di differenziazione, dall’altro la crisi economica e l’innovazione dirompente degli ultimi anni impongono l’adozione di nuovi modelli, la formazione di nuove competenze e la costruzione di grandi alleanze tra pubblica amministrazione, mondo della ricerca e industria con la società civile, in una visione di business community allargata. L’obiettivo comune deve essere stimolare l’innovazione, agire sul contesto e mettere a sistema quanto di positivo già esiste.
All’interno dell’ampio spettro delle politiche per l’innovazione ricoprono un posto di rilievo anche quelle specifiche per le startup knowledge intensive, ossia le nuove iniziative imprenditoriali attivate in settori a elevata intensità di conoscenza, e quindi di innovazione, che contribuiscono in maniera significativa alla generazione di profitto e di posti di lavoro.
Il “Booklet Ricerca e Innovazione - La Lombardia nel confronto europeo” e il “Booklet Startup - Natalità, sopravvivenza e crescita delle startup knowledge intensive: un confronto tra Lombardia e regioni d’Europa” sono il contributo conoscitivo che Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e il Politecnico di Milano mettono a disposizione per la costruzione delle proposte di policy.
Sul fronte della ricerca e innovazione, i numeri mostrano che rispetto ai principali competitor la Lombardia sconta una strutturale criticità, acuitasi negli anni della crisi, nel trasferimento tecnologico: a una qualità scientifica comparabile a quella delle regioni tedesche si contrappone una densità di produzione tecnologica che, se misurata in brevetti, si rivela pari a un terzo.
Altro tema rilevante è il finanziamento: la Lombardia mostra una ridotta spesa complessiva in R&S, anche privata, e una modesta capacità di attrazione dei fondi europei per l'innovazione.
Viceversa, il posizionamento relativo lombardo si caratterizza anche per punti favorevoli da sostenere e potenziare: una reputazione crescente delle università, una diffusa propensione all’innovazione delle imprese e un incremento negli ultimi anni degli studenti universitari nelle discipline scientifico-tecnologiche e creative riconducibili alla visione STEAM che Assolombarda propone per la città di Milano.
Sul fronte delle startup, un primo ragionamento è legato al tema dell’imprenditorialità e quindi alla nascita di nuove imprese e alla nuova occupazione che contribuiscono a creare.
Le evidenze empiriche dimostrano inequivocabilmente il contributo alla creazione di posti di lavoro da parte delle startup: ben il 20% dello stock totale di occupazione è nelle imprese fino a cinque anni di età. Inoltre, sono le startup fino a cinque anni di età ad aver creato nell’ultimo decennio oltre la metà della nuova occupazione, con un contributo netto sempre positivo in ogni anno anche durante la crisi (mentre il saldo tra posti di lavoro creati e distrutti dalle aziende più mature è stato sistematicamente negativo).
Nel nostro Booklet ci concentriamo su un sottoinsieme specifico della nuova imprenditorialità, quello delle startup knowledge intensive. Stimiamo che esse rappresentino poco meno di un quinto delle nuove imprese nate nel periodo considerato (2007-2013) in tutti i territori considerati.
Nello specifico, in Lombardia la natalità di startup knowledge intensive tra il 2007 e il 2013 è in linea con i benchmark tedeschi (22,3 startup nate ogni 100 mila abitanti in Lombardia, 25,6 nel Bayern e 19,5 nel Baden-Württemberg).
Le criticità emergono nella “fase up”: in Lombardia delle nate tra il 2007 e il 2013 ne sopravvive il 78% (a fine 2014), una percentuale inferiore alle regioni tedesche (88%). Inoltre, le sopravvissute lombarde mostrano un gap di crescita importante rispetto alle regioni tedesche: solo il 19% delle nate in Lombardia nel biennio 2007-2008 risulta a crescita medio-alta a fine 2014, contro quasi il 40% in Baden-Württemberg. In Lombardia emergono differenze rilevanti anche a livello di settori: le startup knowledge intensive manifatturiere sopravvivono maggiormente e sono più performanti di quelle dei servizi e delle attività creative.
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