Booklet Economia: nel terzo trimestre 2023 la produzione manifatturiera (-1,5% annuo) e l’export (-2,8%) frenano in Lombardia; il mercato del lavoro resta invece positivo (disoccupazione al 3,5%)
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La Lombardia rispetto ai benchmark nazionali ed europei. Focus specifici per Milano, Lodi, Monza Brianza, Pavia.
Il rallentamento del manifatturiero lombardo si acuisce tra luglio e settembre, con una contrazione dei livelli produttivi e delle vendite estere, accusando l’ulteriore raffreddamento della domanda globale (pesa soprattutto la debolezza dei mercati europei, in particolare della Germania) e domestica. Secondo le indicazioni che emergono dalle più recenti indagini presso le imprese, il contesto economico rimane deteriorato anche in quest’ultima parte dell’anno, ma le aspettative per l’avvio del 2024 sono in lieve miglioramento sia nell’industria sia nei servizi. Il mercato del lavoro tiene, invece, con una occupazione in continua salita e livelli di disoccupazione paragonabili ai migliori benchmark tedeschi.
In particolare, tra luglio e settembre la produzione manifatturiera lombarda è calata del -0,7% su base congiunturale e la contrazione è ancora più decisa nel confronto tendenziale, con una variazione annua del -1,5%, la prima negativa da inizio 2021. La frenata dell’industria regionale si inserisce in un quadro nazionale interessato da un arretramento ben più marcato, del -2,6% in un anno; tra i benchmark europei, in negativo anche Germania (-1,9%) e Spagna (-0,5%).
Nel dettaglio dei settori regionali, l’abbigliamento (+9,6% annuo), gli alimentari (+1,2%), i mezzi di trasporto (+0,5%) e il chimico-farmaceutico (+0,4%) segnano una crescita, distaccandosi così dalla dinamica generale; le contrazioni più marcate interessano, invece, il tessile (-9,4%), il settore della carta-stampa (-7,3%) e la siderurgia (-6,2%).
Nel terzo trimestre si registra un forte rallentamento anche delle vendite sui mercati internazionali. L’export lombardo cala del -2,8% annuo, comunque meno del -4,6% nazionale; tra le regioni benchmark, in flessione anche Emilia-Romagna e Piemonte (entrambe -1,1%), Veneto (-3,5%), Rhône-Alpes (-3,3%) e Baden-Württemberg (-12,1%). L’arretramento è diffuso alla maggior parte dei settori manifatturieri e in particolare incidono per contributo alla variazione negativa regionale le flessioni di prodotti petroliferi (-80,4%), metalli (-10,0%) e chimica (-9,1%); le dinamiche in questi comparti sono, tuttavia, influenzate anche dal confronto con dati di export particolarmente sostenuti nel terzo trimestre dello scorso anno. Guardando ai Paesi di destinazione, il calo delle vendite interessa prevalentemente i mercati europei (-5,1%) e in particolare Germania (-10,9%), Spagna (-5,5%) e Francia (-1,6%). Una prima, leggera, contrazione si registra anche per gli Extra-UE (-0,3%), tra cui le variazioni più marcate riguardano Svizzera (-13,5%) e Stati Uniti (-3,6%).
Il bilancio dei primi nove mesi del 2023 rimane, comunque, di segno positivo: la decisa crescita del primo trimestre, la stagnazione del secondo e l’arretramento del terzo determinano un aumento delle esportazioni del +1,6% nel complesso gennaio-settembre. Tra i settori in espansione troviamo, in ordine di contribuito, la meccanica (+7,4%), la moda (+0,7%), l’altro manifatturiero compreso il design (+13,0%), l’automotive (+9,4%), gli alimentari (+7,8%), la farmaceutica (+6,8%), gli apparecchi elettrici (+4,7%) e l’elettronica (+3,1%).
Al rallentamento del quadro economico si affiancano segnali ancora positivi nel mercato del lavoro. Nel terzo trimestre 2023 aumentano nuovamente gli occupati in Lombardia (+96 mila rispetto a un anno prima), calano ulteriormente i disoccupati (-56 mila) e scende il numero di inattivi (-39 mila). Il tasso di occupazione sale così al 69,3% (dal 68,1% nel 2022) e il tasso di disoccupazione scende al 3,5% (dal 4,7% nel 2022), il più basso tra le regioni italiane benchmark e sui livelli delle regioni tedesche per la prima volta dalla crisi del 2008 (3,4% Bayern nel terzo trimestre 2023, 4,0% Baden-Württemberg).
Più di recente, a novembre il clima di fiducia manifatturiero nel Nord-Ovest rimane ampiamente negativo, sebbene con un leggero incremento; in particolare, crescono le attese sugli ordini per i prossimi 3-4 mesi e tornano positive le aspettative di produzione, mentre i giudizi sulla situazione corrente rimangono sotto lo zero e aumentano le giacenze di prodotti finiti, sui livelli più alti da agosto 2020.
Una salita più marcata interessa, invece, il clima di fiducia dei servizi nel Nord-Ovest, comunque mai negativo negli ultimi dodici mesi: a più favorevoli andamenti dell’azienda si affiancano ordini in portafoglio di nuovo positivi e una crescita delle prospettive lato domanda.
A novembre torna ad aumentare, in modo sostenuto, anche il clima di fiducia dei consumatori nel Nord Ovest, più che in Italia, con un miglioramento del clima sia corrente sia futuro e con particolare riferimento alla propria situazione familiare.
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