Nel primo semestre 2024 l’export delle imprese milanesi diminuisce del -2,4%, limitando il rallentamento del commercio globale

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L’instabilità e la fragilità del contesto geopolitico internazionale, insieme al rallentamento economico di Cina ed Europa in particolare, continuano a frenare il commercio globale che, dopo il calo della domanda mondiale del -10,3% in valore registrato nel 2023, è ancora a -6,2% nella prima metà del 2024. Più colpiti, naturalmente, sono i Paesi a maggiore vocazione estera come l’Italia, che tra gennaio e giugno di quest’anno perde il -1,1% di export. Al suo interno, è interessante analizzare la performance di Milano le cui imprese sono particolarmente proiettate nel network globale.

Le esportazioni della città metropolitana risultano al ribasso nel primo semestre 2024: -2,4% tendenziale a gennaio-giugno 2024, con un primo e un secondo trimestre entrambi in contrazione. Un risultato, tuttavia, migliore rispetto alla dinamica del commercio globale, che come detto ha segnato -6,2%, e soprattutto dell’“export potenziale”, in quanto se avessimo mantenuto inalterate le quote di export del primo semestre 2023 la domanda sarebbe scesa del -4,7%.
È una prima conferma della maggiore tenuta competitiva delle imprese del territorio all’interno del rallentato contesto attuale che emerge integrando l’analisi dei dati territoriali Istat con i dati preliminari del commercio mondiale in valore dell’International Trade Committee.

Da una lettura più approfondita dei dati si evince che la performance media del territorio milanese sintetizza andamenti molto differenziati tra settori manifatturieri.

Alcuni comparti produttivi, difatti, mantengono una dinamica di espansione e battono anche la domanda potenziale. È il caso dell’alimentare, che nel primo semestre 2024 incrementa le vendite sui mercati esteri del +9,3% su base annua e risulta maggiore di oltre 8 punti percentuali rispetto al potenziale, così come dei macchinari e del design-arredo, che realizzano maggiori esportazioni rispettivamente del +2,6% e +1,6% e si posizionano anch’essi ben oltre il potenziale.

Altri settori, poi, rimangono sostanzialmente in linea con i risultati dell’anno precedente, ma facendo questo esprimono un buon posizionamento rispetto a una domanda globale in forte calo. Si tratta della chimica, le cui vendite oltre confine sono solo appena positive (+0,4%) nei primi sei mesi del 2024 a fronte di una domanda potenziale negativa e inferiore di quasi 10 punti percentuali, e del settore degli apparecchi elettrici, che registra esportazioni stazionarie (-0,1%) nel periodo di analisi, a confronto con un potenziale inferiore di oltre 6 punti percentuali.

Si aggiunge un gruppo di settori che, invece, sperimenta andamenti negativi rispetto al 2023, ma riesce a contenere le perdite rispetto ad una domanda potenziale molto più negativa considerando l’arretramento del commercio globale in questi comparti specifici. In particolare, i settori metalli e gomma-plastica, con cali tendenziali rispettivamente del -4,7% e del -2,4% nei primi sei mesi del 2024, si distanziano in modo netto dal potenziale più ridotto.

Anche l’automotive (-5,8%) e l’elettronica (-4,0%) sono in contrazione, ma la performance per il settore elettronica non è così distante dal potenziale, diversamente dall’automotive, che invece differisce di oltre 2 punti percentuali dal potenziale.

Infine, particolarmente penalizzate risultano moda e farmaceutica, tra le maggiori vocazioni del territorio. Nel primo semestre del 2024 la moda osserva un consistente calo di fatturato estero pari al -8,2%, ben distante dalla propria domanda potenziale. Da monitorare con attenzione è la farmaceutica, con esportazioni in riduzione del -9,5%, diversamente da un potenziale che sarebbe addirittura positivo e pari al 5,5%.

Export gen-giu 2024 dei principali settori per l’export milanese a confronto con importazioni a livello mondo e potenziale (euro, var. % sullo stesso periodo dell’anno precedente) 

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Fonte: Centro Studi Assolombarda su dati Istat e International Trade Committee

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